Paesi Bassi e Belgio superano la Spagna come principale porta d'ingresso in Europa per il traffico di cocaina

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Paesi Bassi e Belgio superano la Spagna come principale porta d'ingresso in Europa per il traffico di cocaina

Belgio e Paesi Bassi sono diventati i principali hub di importazione per il commercio di cocaina in Europa, sostituendo la Spagna come principale via di accesso ai paesi europei, secondo un Onderzoek di Europol pubblicato di recente.

Il rapporto, pubblicato il 7 settembre dall'Europol con sede nei Paesi Bassi, l'unità anticrimine dell'UE, ha rilevato che le organizzazioni criminali, in particolare dalla Colombia, dai porti di Rotterdam (Paesi Bassi), Amburgo (Germania) e soprattutto Anversa (Belgio) per ottenere cocaina nei Paesi Bassi, da dove viene distribuita in tutta Europa.

"L'epicentro del mercato della cocaina in Europa si è spostato verso nord", afferma il rapporto, preparato in collaborazione con l'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC).

Il crescente uso di merci containerizzate, a seconda delle grandi capacità dei terminal portuali di Anversa, Rotterdam e Amburgo "ha consolidato il ruolo dei Paesi Bassi come area di transito per la cocaina", afferma il rapporto.

I sequestri impattano sul traffico di cocaina

Le coste del Mare del Nord hanno "spostato la penisola iberica come principale punto di accesso per la cocaina che arriva in Europa", si legge nel rapporto.

Nel 2020, secondo Europol, i sequestri di cocaina ad Anversa sono ammontati a 65.6 tonnellate.

I sequestri impattano sul traffico di cocaina
Impatto dei sequestri sul traffico di cocaina (AFB.)

A febbraio, Germania e Belgio sequestrate la cifra record di 23 tonnellate di droga, che erano nascoste in container.

Il mercato europeo della cocaina è stato notevolmente potenziato dall'aumento delle forniture, soprattutto da quando l'accordo di pace del 2016 tra i guerriglieri marxisti delle FARC e il governo colombiano ha innescato l'ascesa di diversi gruppi in lizza per il controllo della produzione di cocaina, afferma il rapporto.

Le FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) controllavano parte dell'area di coltivazione della cocaina e controllavano l'accesso alle scorte di cocaina disponibili per intermediari e trafficanti internazionali.

gruppi scissionisti

L'accordo di pace del 2016 "ha posto fine alla catena di comando integrata delle FARC e ha portato all'emergere di diversi gruppi scissionisti che hanno esercitato il controllo su diverse regioni e sulla produzione di cocaina" in queste aree, afferma il rapporto.

Ciò ha "moltiplicato il potenziale per la formazione di nuove alleanze e partnership", ha proseguito.

Le organizzazioni criminali europee hanno cambiato strategia, stringendo alleanze con questi gruppi senza intermediari e acquistando cocaina direttamente alla fonte.

Dopo la cannabis, la cocaina è la seconda droga più utilizzata nell'Europa occidentale e centrale, con le stime più recenti che il numero di consumatori sarà di 2020 milioni entro il 4,4, conclude il rapporto.

Fonti tra cui Euractiv (FR), NewsLogics (EN), NLTimes (EN), RFI (FR), Le notizie (EN)

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